Torta di compleanno per lo squalo Marty
Un fine agosto di festa nel percorso Blu dell’Acquario di Cattolica, dove lo staff acquariologico - dalle cucine dei pesci - sta preparando una gustosissima torta fatta di totani, calamari e gamberi che, venerdì 26 agosto alle ore 10 sarà servita dal Sindaco della città Piero Cecchini per onorare i primi 5 anni di vita di Marty, la femmina di squalo Martello.
Tutti la conoscono con il nome di battesimo Marty, ma il nome della sua specie è Squalo Martello dalla testa a “berretto”, il suo nome scientifico è Sphyrna tiburio. Arrivata dalla Florida, dove è nata in ambiente controllato a fine agosto di 5 anni fa, pesava 300 grammi, ed era lunga circa 30 cm; oggi il suo peso si aggira sui 4/5 kg e le sue dimensioni raggiungono il metro ma potrebbe arrivare anche ad un massimo di 150 cm. Si nutre di gamberi e calamari, circa un 1 kg a settimana.
Gli squali martello presenti in Acquario sono tra le specie più difficili da mantenere in ambiente controllato perché delicatissimi, infatti sono poche le strutture in Europa dove si possono ammirare.
Marty insieme al suo compagno di vasca Steven, sono i primi squali protagonisti della vasca caraibica che si incontra all’inizio del percorso blu dell’Acquario di Cattolica.
Gli squali Martello dal «berretto» sono particolari per la tipicità esclusiva della loro testa arrotondata, liscia e a forma di vanga. Nessun altro squalo martello, (ne esistono 9 specie) ha una fronte semicircolare che lo rende così inconfondibile.
La testa infatti, oltre che ad agire a livello idrodinamico come un'ala stabilizzatrice che gli permette di compiere improvvise deviazioni e rapidi spostamenti laterali senza perdere di stabilità, ha la funzione di un grande organo sensoriale. La sua vista è estremamente acuta contrariamente al pensiero popolare; gli occhi, si trovano alle estremità opposte della testa e questa maggiore distanza favorisce la vista stereoscopica che permette una grande capacità di comprendere le distanze e le posizioni in acqua delle sue prede.Particolarmente dotato in olfatto, nella capacità di percezione di campi magnetici e variazioni di pressione, oltre ai denti, aguzzi quelli anteriori e trituratori quelli posteriori, lo rendono uno dei più infallibili predatori del mare.
Ha spiccate abitudini migratorie; in natura si trova nell’Oceano Atlantico, dalla Carolina al Brasile e nell’Oceano Pacifico dalla California all’Ecuador dove vive in piccole aggregazioni.
Così come gli altri squali, la sua formidabile capacità predatoria non è “dedicata” agli uomini, ma solo ed esclusivamente alle necessità cui deve far fronte per potersi nutrire.
All’Acquario di Cattolica oltre ai Martello, sono presenti 60 esemplari di squali nelle diverse ambientazioni tropicali e mediterranee. Dai grandi squali toro (di oltre 3 metri), ai gattucci e gattopardi mediterranei anche neonati; dai più affusolati squali piatti come le razze, le pastinache, le aquile di mare, gli squali violino e i trigoni viola, che si lasciano accarezzare nella grande touch-pool, oltre a numerosi pinna nera, nutrice, gli australiani di port Jackson, i palombo e i bambu’.
Anche il Martello, come gran parte degli squali è soggetto a rischio di sopravvivenza a causa della pesca indiscriminata chiamata “Finning” che ogni anno uccide centinaia di milioni di squali solo per soddisfare i ghiotti palati con loro pinne. Le cifre sono ufficiali:il 42% delle specie di squali e di razze del Mediterraneo è a rischio di estinzione.
Attraverso il progetto “Salva una specie in pericolo” per il quale l’Acquario ha ricevuto il patrocinio morale dal Ministero Ambiente e tutela del territorio e del mare, tutti possono aderire alla campagna di raccolta firme contro il pericolo di estinzione che minaccia gli squali nei mari del mondo, sia attraverso cartoline cartacee, da firmare all’ Acquario, che on line sul sito http://www.salvaunaspecie.it/squalo_anchio. A fine anno saranno consegnate ai parlamentari europei per il miglioramento delle leggi a tutela degli squali, perché un patrimonio come quello rappresentato dagli squali possa continuare a vivere per non compromettere l’equilibrio dell’intero ecosistema.